All’inizio della pandemia, gli epidemiologi hanno fatto un’osservazione sorprendente. Rispetto alla popolazione generale, le persone con malattie cardiovascolari (CVD) avevano più del doppio delle probabilità di contrarre forme gravi di COVID-19. Negli ultimi sei mesi, i tassi di mortalità da COVID-19 sono diminuiti in modo significativo, ma la CVD rimane uno dei principali predittori di esiti sfavorevoli. Cosa abbiamo imparato in questo periodo sulle malattie cardiache e sul COVID-19?
Le condizioni cardiache preesistenti e la cattiva salute metabolica aumentano il rischio di COVID-19 grave
Se si guardano i dati, è più probabile che gli anziani e le persone con problemi di salute cronici che contraggono il COVID-19 richiedano il ricovero in ospedale e il ricovero in un’unità di terapia intensiva. E finora la più alta percentuale dei decessi a causa del nuovo virus si è verificato in persone più anziane.
Ma questo solleva una serie di domande:
- Cosa si intende per “più anziane”?
- Quali sono le malattie croniche più importanti?
- Perché l’età avanzata e le malattie croniche aumentano il rischio?
Quando si tratta di coronavirus, il numero magico è fissato a 65 anni. Questa è l’età in cui il rischio di malattie gravi, complicazioni e morte per COVID-19 sembra aumentare. Ma mentre il rischio aumenta con l’età, neonati, bambini e adulti sotto i 65 anni sono stati infettati in numero significativo e alcuni hanno malattie gravi, quindi tutti devono prendere precauzioni.
Cosa intendono gli esperti di salute quando parlano di malattie croniche che mettono alcune persone a maggior rischio di malattie gravi con COVID-19? Varia, ma generalmente include persone che hanno:
- cardiopatia
- alta pressione sanguigna
- diabete
- asma o altre malattie polmonari croniche
- HIV
- un sistema immunitario soppresso a causa di una malattia o di un trattamento
Ed ecco alcuni dei motivi per cui età avanzata e malattie croniche aumentano il rischio di Covid-19 grave:
- Un sistema immunitario indebolito dall’età o dalla malattia non è in grado di combattere il virus, che potrebbe portare a un’infezione travolgente.
- Il sistema immunitario “fallisce” o ha una risposta esagerata in alcune persone, innescando così tante infiammazioni e danni ai tessuti che la reazione immunitaria stessa causa complicazioni.
- I danni agli organi dovuti a malattie esistenti o passate potrebbero causare danni aggiuntivi causati dal virus più di quanto una persona possa sopportare; un esempio è la malattia polmonare correlata al fumo complicata dall’infezione respiratoria del nuovo coronavirus.
- Lo stress di un’infezione virale può aumentare la richiesta di organi già danneggiati o che invecchiano (come il cuore).
Diabete e COVID-19
Gli zuccheri alti nel sangue possono interferire con la capacità dei globuli bianchi di combattere le infezioni. Quindi c’è la possibilità che le persone con alti livelli di zucchero nel sangue possano avere un sistema immunitario soppresso, rendendole più suscettibili alle complicazioni polmonari.
È di fondamentale importanza per le persone con diabete capire che la malattia da COVID-19 può aumentare i livelli di pressione sanguigna e l’ipertensione può portare alla disidratazione. Chi si ammala, dovrebbe reintegrare i liquidi e controllare regolarmente la pressione sanguigna.
Inoltre, dovrebbe controllare il livello di zucchero nel sangue più frequentemente (circa ogni sei ore) e contattare il medico se rimane al di sopra di 250 mg/dL. Se ha il diabete di tipo 1 e la glicemia supera i 250, potrebbe essere a rischio di chetoacidosi, che si verifica quando il corpo brucia i grassi per produrre energia e crea alti livelli di acidi nel sangue, noti come chetoni. Alla fine, questi chetoni possono avvelenare il corpo.
Cuore e COVID-19
Se sappiamo che alcune condizioni di salute, come il diabete, aumentano il rischio di COVID-19 grave sopprimendo il sistema immunitario ed altre, come l’asma, aumentano il rischio indebolendo i polmoni, nei primi mesi della pandemia non era del tutto chiaro come la CVD aumentasse il rischio di COVID-19 grave. Abbiamo ora due spiegazioni.
Il primo è che le condizioni cardiache preesistenti, come il muscolo cardiaco danneggiato o le arterie cardiache bloccate, indeboliscono la capacità del corpo di sopravvivere allo stress della malattia. Una persona con un cuore vulnerabile ha maggiori probabilità di soccombere agli effetti della febbre, bassi livelli di ossigeno, pressioni sanguigne instabili e disturbi della coagulazione del sangue – tutte possibili conseguenze di COVID-19 – rispetto a qualcuno precedentemente sano.
Una seconda spiegazione si riferisce alla cattiva salute metabolica sottostante, che è più comune in persone con malattie cardiache. La cattiva salute metabolica si riferisce a malattie come il diabete di tipo 2 o il prediabete e l’obesità, che a loro volta causano infiammazione e rischio di coaguli di sangue, aggravando gli effetti di COVID-19 e aumentando la probabilità di complicazioni devastanti di COVID-19.
In che modo COVID-19 causa danni al cuore?
Il virus SARS-CoV-2 può danneggiare il cuore in diversi modi. Ad esempio, il virus può invadere o infiammare direttamente il muscolo cardiaco e può danneggiare indirettamente il cuore interrompendo l’equilibrio tra l’offerta e la domanda di ossigeno. Il danno cardiaco, che può essere misurato da livelli elevati dell’enzima troponina nel sangue, è stato rilevato in circa un quarto dei pazienti ospedalizzati con grave malattia da COVID-19. Di questi pazienti, circa un terzo ha malattie cardiovascolari preesistenti.
Infiammazione del muscolo cardiaco
La maggior parte delle persone con COVID-19 presenterà sintomi lievi e si riprenderà completamente. Tuttavia, circa il 20% svilupperà una polmonite e circa il 5% svilupperà una malattia grave. Nella forma grave di COVID-19, il sistema immunitario del corpo reagisce in modo eccessivo all’infezione, rilasciando molecole infiammatorie chiamate citochine nel flusso sanguigno. Questa cosiddetta “tempesta di citochine” può danneggiare più organi, compreso il cuore.
L’infiammazione del muscolo cardiaco, chiamata miocardite, si verifica in genere solo nei pazienti con malattia COVID-19 avanzata. La miocardite può derivare dall’invasione cardiaca diretta da parte del virus stesso o più comunemente dall’infiammazione causata dalla tempesta di citochine. Quando ciò si verifica, il cuore può ingrandirsi e indebolirsi, portando a bassa pressione sanguigna e liquido nei polmoni. Sebbene questa forma grave di miocardite sia rara, studi recenti hanno suggerito che una forma più lieve di infiammazione del muscolo cardiaco può essere molto più comune di quanto precedentemente riconosciuto. Uno studio recente ha mostrato che un’infiammazione cardiaca asintomatica è stata osservata alla risonanza magnetica in un massimo di tre quarti dei pazienti che si erano ripresi da COVID-19 grave.
L’aumento della domanda di ossigeno e la diminuzione dell’apporto di ossigeno portano a danni al cuore
La febbre e l’infezione fanno accelerare la frequenza cardiaca, aumentando il lavoro del cuore nei pazienti COVID-19 che sviluppano la polmonite. La pressione sanguigna può scendere o aumentare, causando ulteriore stress al cuore e il conseguente aumento della richiesta di ossigeno può portare danni al cuore, soprattutto se le arterie o i muscoli del cuore non erano sani all’inizio.
Il danno cardiaco è il più delle volte causato da attacchi di cuore, che derivano dalla formazione di un coagulo di sangue in un’arteria cardiaca vulnerabile, bloccando l’erogazione di ossigeno al muscolo cardiaco. L’infiammazione correlata a COVID-19 aumenta il rischio di questo tipo di infarto attivando il sistema di coagulazione del corpo e interrompendo il rivestimento dei vasi sanguigni. Quando infiammato, questo rivestimento perde la sua capacità di resistere alla formazione di coaguli. Questi coaguli di sangue nelle arterie grandi e piccole del cuore interrompono la sua fornitura di ossigeno. L’aumentata tendenza alla coagulazione può anche portare a coaguli di sangue nei polmoni, che possono causare un calo dei livelli di ossigeno nel sangue. Una polmonite grave riduce ulteriormente l’ossigeno nel sangue. Quando la richiesta di ossigeno supera l’offerta, il muscolo cardiaco viene danneggiato.
Ridurre il rischio attraverso uno stile di vita sano
Le persone con CVD che adottano comportamenti sani possono rafforzare le loro difese contro COVID-19 riducendo anche il rischio a lungo termine delle stesse malattie cardiovascolari. Ciò significa molta attività fisica e seguire una dieta sana come la dieta mediterranea. Cucina a casa quando puoi e cammina all’aperto con gli amici se la tua palestra è temporaneamente chiusa. Acquista un monitor economico e facile da usare per misurare la pressione sanguigna a casa. E continua a seguire le linee guida di sicurezza del CTS per indossare maschere, distanziarti fisicamente ed evitare grandi raduni.
Dai la priorità al tuo benessere emotivo
Fai molta attenzione a fare le cose che ti rendono felice. Inspira profondamente e lentamente quando ti senti ansioso. Parla regolarmente con i tuoi cari. Usa la tecnologia per rimanere in contatto con amici e familiari; prova una chiamata online o telefona ad un amico. Ricordiamo che la salute mentale, può avere un grande impatto sul diabete e sui livelli di zucchero nel sangue. Le persone con diabete hanno una probabilità da due a tre volte maggiore di soffrire di depressione.
Tratto dal sito Harvard Health Publishing